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Errore i20 Lavastoviglie Electrolux​ – Cause e Soluzioni

Indice

  • Che cosa significa davvero l’errore i20
  • Quando e come si manifesta il problema
  • La catena dello scarico vista dall’alto
  • Verifiche rapide sull’impianto domestico
  • Filtri e pozzetto: la pulizia che fa la differenza
  • Tubo di scarico e installazione: geometria, altezze e lunghezze
  • La pompa di scarico: sintomi di usura e verifiche possibili
  • Sensori di livello e pressostato: quando l’elettronica “accusa” lo scarico
  • Schiuma, detergenti e abitudini di carico
  • Reset del codice e prove di conferma
  • Manutenzione preventiva per evitare recidive
  • Quando chiamare l’assistenza
  • Una nota sull’installazione iniziale
  • Prova pratica dopo l’intervento
  • Conclusioni

Affrontare l’errore i20 della lavastoviglie Electrolux significa capire perché la macchina segnala un problema nello smaltimento dell’acqua, quali componenti sono coinvolti nel ciclo di scarico e come intervenire in modo ordinato senza aggravare il guasto. Questo codice non è un semplice fastidio sul display: è l’indicatore che l’acqua residua non sta uscendo alla velocità o nelle condizioni previste, con ricadute sulla qualità del lavaggio, sugli odori e, nei casi peggiori, sulla sicurezza dell’apparecchio. Una gestione consapevole permette spesso di risolvere con pulizie e verifiche mirate; in altre situazioni è utile riconoscere i segnali che richiedono l’intervento di un tecnico qualificato. In questa guida trovi un percorso ragionato, dalla diagnosi di base fino ai controlli più approfonditi, per restituire alla tua lavastoviglie un funzionamento regolare e prevenire recidive.

Che cosa significa davvero l’errore i20

Nel linguaggio di bordo delle lavastoviglie Electrolux, i20 corrisponde a un’anomalia di scarico: l’elettrodomestico rileva che l’acqua non defluisce correttamente o non raggiunge il livello atteso entro il tempo massimo concesso al ciclo di svuotamento. Questo può derivare da un semplice accumulo di residui nei filtri, da un tubo piegato o ostruito, da un sifone di collegamento parzialmente tappato o, più raramente, da una pompa di scarico debilitata. L’informazione è esplicita nelle pagine di supporto ufficiali, che identificano l’i20 come “unità che non drena correttamente”, invitando a verificare filtri, pozzetto e integrità del percorso di uscita acqua.

Quando e come si manifesta il problema

L’errore può comparire all’inizio del programma, a metà o verso la fine, e il momento in cui si presenta racconta qualcosa sulla causa. Se sopraggiunge subito dopo l’avvio, è frequente che la macchina non riesca a liberarsi dell’acqua residua del ciclo precedente, suggerendo un ostacolo macro nel percorso di scarico o una pompa che non parte con la dovuta prontezza. Se emerge a programma inoltrato, spesso il filtro interno o il pozzetto si sono saturati di particelle, rallentando progressivamente il deflusso. Se si presenta su cicli specifici o in concomitanza con certe abitudini di carico, vale la pena interrogarsi su eccessi di schiuma, su residui di etichette e pellicole liberate durante il lavaggio o su piccole ossidazioni di cibo che, nel tempo, costruiscono un tappo vischioso negli interstizi meno evidenti.

La catena dello scarico vista dall’alto

Per comprendere dove cercare, immagina la catena del drenaggio come una sequenza: l’acqua passa attraverso i cestelli e raggiunge l’area filtrante, scende nel pozzetto, viene convogliata dalla pompa verso il tubo di scarico e da qui entra nel sifone del lavello o nel punto di scarico a muro. Ogni anello può essere il collo di bottiglia. Un filtro intasato frena la portata prima ancora che la pompa entri in gioco; una girante della pompa intrappolata da un frammento di vetro o un nocciolo rallenta o blocca la spinta; un tubo piegato o schiacciato riduce la sezione utile; un sifone sporco rimanda indietro l’acqua come un tappo. La diagnosi efficace procede dall’accessibile verso il nascosto, evitando smontaggi prematuri.

Verifiche rapide sull’impianto domestico

Prima di concentrarti sull’elettrodomestico, guarda il punto di scarico del lavello. Un sifone intasato o un bocchettone con residui solidi può impedire il corretto deflusso della lavastoviglie, soprattutto se il tubo è collegato alla presa sul sifone sotto lavello. Gli stessi documenti di assistenza consigliano di assicurarsi che il bocchello del lavello non sia ostruito e che, se presente un tritarifiuti, sia stata rimossa la linguetta di chiusura del foro dedicato alla lavastoviglie. Un collo di cigno parzialmente occluso crea un “muro” che il motore di scarico può non superare con continuità, producendo rallentamenti che i sensori traducono in allarme.

Filtri e pozzetto: la pulizia che fa la differenza

La manutenzione dell’area filtrante è la prima risposta concreta. Un filtro sporco riduce la velocità con cui l’acqua raggiunge il pozzetto, e la pompa si ritrova a cavitare, cioè a lavorare con poca acqua, aumentando rumore e vibrazioni senza reale efficacia di spurgo. La pulizia accurata comprende il cestello filtro, la retina fine e la coppa inferiore, dove si annidano grassi emulsionati, frammenti di gusci, semini, schegge di vetro o ossa sottili. L’indicazione ufficiale ribadisce l’importanza di mantenere “glass trap / filter” e sump liberi da detriti, perché bastano pochi millimetri di depositi per alterare il regime idraulico. Ripristinare un percorso pulito spesso è sufficiente a far scomparire i20 già al ciclo successivo.

Tubo di scarico e installazione: geometria, altezze e lunghezze

Il percorso del tubo è cruciale. Se il tubo corre dietro la cucina, una curva troppo stretta o uno schiacciamento contro la parete riduce la sezione utile e trasforma ogni scarico in un’operazione faticosa. Anche l’altezza del punto di immissione nello scarico domestico conta: un dislivello improprio può favorire il riflusso o mettere la pompa nelle condizioni di lavorare contro una colonna d’acqua eccessiva. I riferimenti tecnici parlano di altezze minime e massime del punto di ingresso e di lunghezze massime del tubo, con raccomandazioni come mantenere l’arco di ritorno a un’altezza corretta e prevenire strozzature o torsioni. Controllare visivamente che il tubo non presenti curve a “gomito chiuso”, che non sia allungato oltre le estensioni consentite e che sia ben ancorato al suo percorso elimina molte recidive dell’errore.

La pompa di scarico: sintomi di usura e verifiche possibili

Quando la parte idraulica a valle è in ordine, l’attenzione si sposta sulla pompa. Una girante bloccata da un corpo estraneo produce un ronzio sordo accompagnato da assenza di flusso; una girante usurata gira ma non sposta abbastanza acqua; un motore affaticato parte a intermittenza e manda in errore soprattutto a inizio ciclo, quando deve svuotare l’acqua rimasta. Nelle discussioni tecniche e nei casi risolti si trovano numerosi esempi di i20 legati a depositi nel gruppo pompa o a una pompa che, pur muovendosi, non sviluppa pressione sufficiente. In presenza di rumori anomali o di i20 che insorge subito, l’ispezione della girante, la rimozione di eventuali residui e, quando necessario, la sostituzione del gruppo sono passaggi coerenti. Va ricordato che operazioni su parti elettriche richiedono sempre scollegamento dalla rete e, se non si ha manualità, l’intervento di un tecnico.

Sensori di livello e pressostato: quando l’elettronica “accusa” lo scarico

Non ogni i20 nasce da un ostacolo fisico. Il sistema che misura il livello dell’acqua può inviare informazioni incoerenti se il condotto di pressione è ostruito da grassi o se il sensore non si calibra correttamente, facendo “credere” alla scheda che l’acqua non scenda. Nei racconti di riparazione capitano casi in cui la pulizia del canale verso il pressostato o la sostituzione del sensore risolvono un i20 ricorrente, così come episodi in cui, cambiato il sensore, è stato necessario resettare la centralina per riallineare i valori letti. Questi interventi, pur meno frequenti rispetto alla pulizia dei filtri, spiegano alcuni i20 ostinati dopo aver sistemato idraulica e pompa. Anche qui la prudenza è d’obbligo, perché smontare coppe, tubicini e sensori senza schema può peggiorare la situazione.

Schiuma, detergenti e abitudini di carico

Un elemento sottovalutato è l’eccesso di schiuma. Detersivi non idonei, dosaggi troppo generosi o prelavaggi con saponi liquidi da cucina possono creare un cuscino di bolle che altera la lettura del livello e intrappola residui nei filtri. Caricare stoviglie con residui di carta, etichette o pellicole favorisce il distacco di frammenti che finiscono nel pozzetto e si compattano nella retina. Anche l’uso di cicli troppo brevi con carichi molto sporchi produce sospensioni dense che, alla lunga, si depositano nei passaggi stretti. Ottimizzare dosi e abitudini, raschiando i piatti ma senza prelavare con sapone, è una forma concreta di prevenzione dell’i20 e, più in generale, di una lavastoviglie che respira meglio.

Reset del codice e prove di conferma

Dopo un intervento di pulizia o una correzione dell’installazione, ha senso cancellare l’errore e avviare un ciclo di prova per verificare che la macchina completi regolarmente lo scarico. Le indicazioni ufficiali suggeriscono di annullare il programma o togliere alimentazione per pochi minuti, in modo da azzerare lo stato interno. Se l’i20 non ricompare e l’acqua sparisce con una rumorosità regolare, la diagnosi ha colto nel segno. Se il codice ritorna subito, la causa persiste e conviene tornare a ispezionare, iniziando dalle cose più semplici appena menzionate e procedendo solo dopo l’esclusione dei fattori più comuni.

Manutenzione preventiva per evitare recidive

La prevenzione dell’i20 coincide con una routine di cura sostenibile. Pulire filtri e pozzetto con regolarità, verificare ogni tanto il percorso del tubo dietro i mobili dopo spostamenti o lavori in cucina, smontare e risciacquare il bocchello del sifone quando si nota un rallentamento del lavello, sono gesti che mantengono la portata nei limiti di progetto. Un ciclo ad alta temperatura a intervalli regolari riduce i biofilm viscosi che appesantiscono i passaggi; un dosaggio corretto del detersivo limita schiume che ingannano i sensori; l’attenzione a oggetti minuti come stuzzicadenti, noccioli o lamine sottili evita che finiscano nel cuore del sistema, dove poi fanno da “granello” capace di fermare una girante o tappare un condotto. Con piccole abitudini il sistema di scarico resta pulito e l’allarme fatica a trovare motivi per ripresentarsi.

Quando chiamare l’assistenza

Ci sono segnali che suggeriscono di fermarsi e affidarsi a un professionista. Un ronzio elettrico continuo senza avvio della pompa, odore di bruciato proveniente dal basamento, trafilamenti d’acqua sotto macchina, ripetizione dell’i20 nonostante filtri puliti, tubo in ordine e sifone libero, sono indizi di un problema più profondo. Una pompa esausta può richiedere sostituzione; un sensore di pressione fuori tolleranza può aver bisogno di diagnosi strumentale; una scheda che non interpreta correttamente i segnali potrebbe dover essere riprogrammata o sostituita. Anche l’accesso a componenti situati sotto vasca comporta il rischio di danneggiare guarnizioni o cablaggi se non si è pratici: in questi casi la chiamata al centro assistenza evita errori costosi e ripristina l’affidabilità nel tempo. Le stesse guide di servizio ricordano che, esclusi i blocchi esterni, persistenze dell’i20 vanno valutate con strumenti idonei.

Una nota sull’installazione iniziale

Molti i20 nascono il giorno in cui la lavastoviglie viene collegata. Una presa sul sifone con il tappo interno non rimosso, un arco del tubo impostato troppo basso o un prolungamento eccessivo della linea di scarico creano da subito condizioni sfavorevoli. Le pagine di supporto richiamano esplicitamente la necessità che l’altezza del punto di ritorno e la configurazione del tubo rispettino i parametri indicati e che eventuali dispositivi come il tritarifiuti siano predisposti con il foro aperto verso lo scarico della lavastoviglie. Verificare questi dettagli all’installazione evita che la macchina lavori sempre “in salita” e che l’i20 diventi un compagno frequente dei primi mesi.

Prova pratica dopo l’intervento

Dopo pulizie e verifiche, la prova più significativa è osservare lo scarico in un momento del ciclo in cui il livello scende rapidamente, come al termine del lavaggio principale. Un suono pieno e continuo indica una portata adeguata; intermittenze e gorgoglii lunghi suggeriscono ancora resistenze nel percorso. Se hai agito sul sifone, controlla che nel lavello l’acqua non risalga nel pozzetto, segno di parziale occlusione a valle. Se hai pulito la pompa, accertati che il rumore di funzionamento non presenti vibrazioni anomale, che possono indicare una girante deformata. Questa osservazione empirica, ripetuta su due o tre cicli, conferma la soluzione e ti rassicura sulla stabilità del risultato.

Conclusioni

L’errore i20 della lavastoviglie Electrolux è il modo in cui la macchina comunica un disagio nello scarico. La chiave è affrontarlo come una sequenza di esclusioni, iniziando dall’impianto domestico e dalla manutenzione di base, passando per l’installazione del tubo e arrivando ai componenti interni solo quando necessario. Le fonti ufficiali convergono su un messaggio semplice: garantire un percorso libero, filtri e pozzetto puliti, un tubo correttamente posato e, se serve, un reset mirato. Quando questi interventi non bastano, entrano in gioco la pompa di scarico e i sensori di livello, che richiedono attenzione e, spesso, competenze specifiche. Con metodo e calma si risolvono la maggior parte dei casi, restituendo all’apparecchio la sua efficienza. E con poche buone abitudini di prevenzione, l’i20 può diventare un ricordo lontano, lasciando spazio a lavaggi silenziosi e regolari che non interrompono la routine della cucina.

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