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Consultare la posta elettronica dal notebook comodamente spaparanzati sul divano del soggiorno, leggere le ultime notizie dal giardino, scambiare dati con il PC di un amico senza collegare nemmeno un cavo. Sono solo alcune delle cose permesse dalle reti senza fili in standard Wi-Fi. Si installano in un attimo e sono subito operative, ma… a volte non tutto va per il verso giusto.
Spesso l’indicatore del segnale sul computer è basso oppure oscilla, e la connessione a volte si interrompe; per tornare a navigare sul web a volte bisogna persino spegnere e riaccendere il router Wi-Fi. La causa del difetto è semplice: propagazione delle onde radio scarsa.
Se la propagazione della radiofrequenza seguisse regole ideali, basterebbe consultare una semplice tabella per conoscere l’esatta portata (ovvero la distanza massima raggiungibile dal segnale) di qualsiasi connessione senza fili. Purtroppo nel mondo reale la situazione non è questa. Un muro di troppo, un’antenna scadente o mal orientata, una scrivania con piano metallico bloccano la radiofrequenza e fanno ottenere cattivi risultati. La colpa è anche delle interferenze, perché la maggioranza dei router Wi-Fi usano segnali radio nella banda ISM (, che è armonizzata a livello mondiale e in Italia è compresa tra 2400 e 2474 GHz. Questa banda è usata anche da apricancelli, trasmettitori video, telecomandi e forni a microonde. In questo spazio affollato è facile che il segnale del router si perda nel rumore di fondo. Per fortuna è facile ottenere una connessione stabile nonostante i difetti di propagazione e interferenza: a volte basta orientare le antenne dell’access point o router Wi-Fi e quella del computer perché siano il più possibile vicine, facendo in modo che le onde radio non incontrino ostacoli e altri apparecchi nel loro percorso.
Verificare l’hardware
Trovare il migliore orientamento delle antenne richiede tempo e fatica, perciò prima di iniziare è meglio fare una piccola verifica per escludere altre cause che possono provocare la caduta della connessione. Si dovranno perciò mettere router e PC vicini tra loro e avviare lo scaricamento o la copia di un grosso file. Per una verifica accurata è possibile anche usare il programma a linea di comando NetIO, che misura la velocità reale di scambio dei file tra due PC.
Nel primo PC si dovrà lanciare netio battendo netio –s –t, mentre nel secondo PC si dovrà battere il comando netio –t seguito dall’indirizzo IP del primo computer, per esempio netio –t 192.168.0.2
Se la connessione cade anche quando le antenne sono a meno di un metro di distanza, il problema non si risolve riducendo le interferenze o migliorando la propagazione, perché è provocato da altre cause. Ci può essere una incompatibilità tra access point e scheda Wi-Fi del computer, un errore nei driver software della scheda Wi-Fi, un parametro sbagliato nella configurazione dell’access point o un banale guasto hardware. Molti errori di
questo tipo spariscono installando nell’access point o router Wi-Fi l’ultima versione del suo firmware, che si scarica dal sito web del produttore.
Se le antenne sono del tipo a vite, provare ad avvitarle più a fondo, comunque senza forzare: potrebbe esserci bisogno di togliere il bullone di metallo che blocca la presa sul telaio della scheda o del router, non essenziale per il funzionamento. Molti problemi dipendono dal contatto interno dell’antenna a vite che non arriva a toccare lo spinotto della presa dell’apparecchio perché il costruttore ha calcolato male la sporgenza del connettore.
Posizione elevata
Una volta superato il test hardware, si studia la posizione migliore per l’access point. Sarebbe bello poterlo nascondere in qualche posto invisibile, per esempio dietro al computer o al monitor, ma è molto raro poterlo fare: il telaio di metallo degli apparecchi ostacola la
propagazione delle onde radio e il segnale si estingue in pochi metri. Il router Wi-Fi va messo in una posizione che riduca al minimo il numero di ostacoli tra la sua antenna e quella del computer, perciò quasi sempre conviene metterlo il più possibile vicino al soffitto.
Nasconderlo nei ripiani superiori di una libreria è la soluzione ideale. Se la vista delle antenne e delle spie dà fastidio, c’è un trucco molto semplice per migliorare l’estetica: basta chiuderlo in una scatola di cartone o di legno dove abbiamo fatto un buco per lasciare passare i cavi e un po’d’aria per il raffreddamento. Le scatole di imballaggio in cartoncino bianco degli apparecchi elettronici vanno benissimo, e per renderle più gradevoli le possiamo fasciare in carta da regalo. Quando si studia la posizione del router, è importante
calcolare il percorso che le onde radio devono fare per raggiungere il PC. In questo caso bisogna trovare una soluzione per aggirare l’ostacolo, altrimenti il risultato sarà sempre scadente. L’ostacolo più
impenetrabile sono i pilastri di cemento armato nascosti nelle pareti e le corrispondenti travi di sostegno dei pavimenti. Di solito è facile capire dove si trovano, e la propagazione migliora tantissimo spostando anche solo di mezzo metro l’access point in modo che il pilastro non sia direttamente sul percorso tra access point e PC. Altri ostacoli che abbattono il segnale radio sono gli specchi (a causa della pellicola di metallo sul retro del vetro) e le masse d’acqua come acquari, caldaie, radiatori e scaldabagni. Se il PC è in un’altra stanza, si ottengono i migliori risultati allineando le antenne in modo che le onde radio passino
attraverso la porta. Se il PC si trova al piano superiore o inferiore rispetto al router Wi-Fi, a volte la propagazione migliora girando
il router di 90 gradi in modo che lo stilo delle antenne sia orizzontale. Il trucco funziona anche con i router che non hanno
antenne esterne, perché in questo caso la loro antenna è nascosta dentro al telaio.
Evitare le interferenze
Per ottenere una connessione stabile non basta togliere gli ostacoli tra antenna trasmittente e ricevente, bisogna anche evitare il più possibile le fonti di interferenza. La più forte è il forno a microonde, specialmente se è un modello a poco prezzo: mentre è in funzione irradia
nell’ambiente un segnale radio più potente di quello dell’access point, che resta sommerso e accecato. Se vogliamo una connessione stabile anche mentre il forno a microonde è in funzione, dobbiamo fare in modo che non sia allineato lungo la linea immaginaria che unisce l’antenna
dell’access point o router con quella del PC; in pratica non può stare né dietro a uno dei due né in mezzo. La potenza del segnale radio che sfugge da certi forni vecchi o troppo economici è così grande che attraversa senza problemi
due o più muri di cemento. Se la nostra connessione radio cade spesso all’ora di pranzo o cena, può essere utile fare una visita di cortesia ai vicini per capire dove hanno messo il forno a microonde. Anche il PC e tutti gli apparecchi elettronici digitali sono piccole fonti di
radiodisturbi, perciò è meglio tenere il router e l’antenna della scheda Wi-Fi a qualche decina di centimetri di distanza. Per questo motivo è meglio scegliere schede Wi-Fi per porta USB, collegandole a una piccola prolunga per facilitare l’orientamento nella posizione di
massimo segnale e allontanarle dalle interferenze emesse dal computer. Le schede Wi-Fi per slot PCI e quelle PCMCIA che si innestano dentro al computer portatile sono una cattiva scelta anche perché possono creare interferenze sull’uscita audio e sono più costose di quelle USB a parità di prestazioni.
Soluzioni a lunga portata
Quando il segnale del router o access point Wi-Fi non riesce ad arrivare fino al computer, bisogna studiare una soluzione speciale e prepararsi a spendere qualche decina di euro in più per comperare il materiale necessario. L’accessorio più utile sono le antenne
direttive ad alto guadagno, che sono proposte dai rivenditori specializzati in prodotti professionali e da alcuni marchi del settore come D-link e Linksys. Queste antenne si possono usare soltanto quando il router ha connettori a vite di tipo standard, chiamato SMA. Se il router ha due antenne non c’è bisogno di cambiarle entrambe, ma solo la principale che si occupa di trasmissione e ricezione. La seconda presa di antenna serve a migliorare la ricezione e si può lasciare collegata allo stilo tradizionale. Il manuale d’istruzioni del router segnala quale delle due antenne è la principale, e una prova pratica scioglie eventuali dubbi. Se il router ha tre antenne significa che impiega la tecnica ad alta velocità Mimo e sfrutta la riflessione dei segnali per aumentare la portata. L’antenna direttiva migliora poco la prestazione,
ma volendo fare una prova è meglio sostituirle tutte e tre: cambiandone una sola la portata aumenta ma le prestazioni tornano quelle di un router standard. Le antenne ad alto guadagno trasmettono il segnale radio con maggiore efficienza dell’antenna di serie, e quelle
direttive lo concentrano in un solo settore o direzione invece di disperderlo ovunque. L’aumento di potenza lungo la direzione privilegiata è misurato da un numero
espresso in dBi, quindi un’antenna da 18 dBi permette una portata maggiore di una da 5 dBi.
Anche se le antenne direttive sono normalmente in commercio, l’impiego senza licenza è illegale. In pratica le possiamo usare soltanto quando il segnale che deborda fuori dalla nostra proprietà privata ha potenze entro i limiti di legge, quindi è molto importante non esagerare con il guadagno e assicurarsi che sul perimetro della nostra proprietà il segnale arrivi con potenza media o bassa. Per risolvere i problemi di copertura esistono anche amplificatori di potenza attivi, che moltiplicano per 100 volte il segnale radio dell’access point. Possono sembrare l’uovo di Colombo, ma sono adatti a pochissime situazioni particolari, dove l’access point deve comunicare con più computer dotati di antenne direttive ad alto guadagno. Infatti, senza l’antenna ad alto guadagno la scheda radio del PC non ha potenza sufficiente per rispondere all’access point, che non si accorge della sua presenza e non la connette alla rete.
Per restare nella legalità l’amplificatore attivo si deve collegare solo agli access point o router che permettono di regolare la potenza di uscita. Bisogna abbassarla fino a quando il segnale che deborda dalla proprietà privata è entro i limiti, perché lasciando tutto alla massima
potenza e usando antenne direttive si arriva a un raggio di copertura che supera il chilometro.
Le interferenze creerebbero problemi a tutti i vicini e si potrebbe ricevere una multa da 500 a 5000 euro oltre al sequestro degli apparecchi. Una soluzione più economica e sicura per estendere la copertura Wi-Fi sono i ripetitori WiFi. Si tratta di access point
particolari che nel loro pannello di configurazione hanno una voce per attivare la modalità chiamata Repeater.
Scegliendola, si abilita un pannello di configurazione dove basta indicare gli indirizzi dell’access point o router principale e degli altri repeater eventualmente presenti. Questa modalità di funzionamento si chiama WDS (Wireless Distribution System, sistema di distribuzione senza fili), e deve essere supportata anche dall’access point o router principale.
Se la superficie da coprire è ampia oppure ci sono ostacoli alla propagazione del segnale radio, dobbiamo scegliere solo access point o router che nelle caratteristiche tecniche indicano il supporto WDS. I ripetitori vanno messi circa a metà distanza tra il PC e l’access point principale.
Scelta dei canali radio
Gli standard Wi-Fi più usati portano le sigle 802.11a, 802.11b, 802.11g e 802.11n. Se le troviamo stampate nel manuale istruzioni del nostro access point, significa che abbiamo a disposizione 11 canali radio tra cui scegliere.
Non tutti i canali sono identici: il rischio interferenze è minimo sui canali 1, 6 e 11, che per questo motivo garantiscono la migliore portata.
A volte gli access point nelle vicinanze usano già questi canali e quindi creano interferenza. Bisogna allora scegliere un canale differente, fino a trovare quello dove l’interferenza è minima e quindi la connessione è più
stabile. Per cambiare il canale radio si deve entrare nel pannello di amministrazione dell’access point, che di solito si apre digitando l’indirizzo indicato nel manuale di istruzioni del router nella barra degli indirizzi del browser web; anche la password e il nome utente da battere per aprire il pannello sono indicati nel manuale.
Per scegliere il canale radio si entra nella pagina chiamata Wi-Fi o Wireless. Se le interferenze sono troppe, si ottiene un buon aumento della distanza massima passando allo standard 801.11a, che usa tre bande di frequenze non ancora armonizzate su scala mondiale: 5,15-5,35 GHz, 5,47-5,725 GHz e 5,725-5,850 GHz. Negli USA sono utilizzabili solo la prima e la terza, mentre la situazione normativa italiana è legata a recenti decisioni in sede europea, che hanno ipotizzato la possibilità di libero utilizzo della prima e seconda banda
soltanto per gli apparati 802.11a che rispettano una norma tecnica addizionale (chiamata 802.11h), studiata
per evitare interferenze con i sistemi radar usati nel nostro continente.